6. Disabilità

6.1 ASSISTENZA DOMICILIARE PER DISABILI ADULTI

 Attivazione del servizio

 Il servizio può essere attivato in due modi:

  1. il disabile o un suo familiare si recano al Servizio Sociale per fare domanda di assistenza domiciliare
  2. l’Ospedale in cui era ricoverato o il CAD, centro assistenza domiciliare della Asl, o i vicini informano i Servizi sociali di una situazione grave di un disabile adulto (ad esempio, solo e allettato)

A seconda della situazione contestuale del Servizio Sociale, l’assistente sociale si occuperà di tutte le fasi dell’erogazione del servizio in prima persona oppure ci sarà un’integrazione tra l’attività di più figure. Questo dipende dal numero di operatori sociali a disposizione (assistenti sociali, psicologi, addetti amministrativi, volontari in servizio civile e collaboratori per borse lavoro), e dalle caratteristiche del Comune, per numero di abitanti e tipologia di utenza.

Accoglienza della domanda dell’utenza

Il Servizio Sociale (assistente sociale, psicologo o altro operatore che si occupa della prima accoglienza) valuta la domanda dell’utenza e nel caso si ritenga che ci siano i presupposti (stato di salute, contesto sociale e reddito) consegna all’utente i moduli da compilare per la richiesta (nel caso in cui ci sia richiesta una consulenza nella compilazione degli stessi e siano presenti le risorse, in termini di operatori e tempo da parte del Servizio Sociale, l’assistente sociale o altro operatore supporta l’utente in tal senso). Nel caso b, previo il Servizio Sociale contatta l’utente o un suo familiare (invitati a colloquio presso l’Ufficio del Servizio Sociale, o incontrati attraverso una visita domiciliare a casa dell’utente)

Verifica dei requisiti socio-sanitari ed economici

Una volta che l’utente ha consegnato il modulo di richiesta con i relativi allegati ben compilati, il Servizio Sociale procede alla verifica dei requisiti socio-sanitario ed economici (per verificare se deve partecipare al pagamento del servizio; per la L. 104, in caso di disabilità grave c’è l’esonero dal pagamento indipendentemente dal reddito) per l’erogazione del servizio

  • l’assistente sociale (ma in alcuni casi anche lo psicologo, se presente, in condizioni di sovraccarico di lavoro del o degli assistenti sociali ) convoca la persona, o chi per lui (di solito figli o nuora) per un colloquio sulla situazione
  • l’assistente sociale fa una visita domiciliare per accertare la situazione alloggiativa (tipo di alloggio, condizioni igieniche, presenza di beni indicatori del tenore di vita,)
  • l’assistente sociale preso in carica l’utente, compila una cartella sociale, con una scheda dettagliata sul caso, che aggiornerà nel tempo, attraverso la quale seguire l’evolvere della situazione e raccogliere appunti per le comunicazioni con gli altri attori coinvolti nel Servizio (Servizi Specialistici Asl e Struttura erogante il Servizio)

Ricerca della struttura che svolgerà il servizio materialmente

I Servizi Sociali (di solito se ne occupa la parte amministrativa, oppure l’assistente sociale, nei casi di cui sopra, in cui da solo tutta l’attività del servizio sociale) si occupano del reperimento della Struttura idonea ad erogare il Servizio (Struttura Comunale o del Terzo Settore nel territorio di competenza). Scelta la struttura, l’assistente sociale fa una visita domiciliare all’utente con il responsabile della stessa per facilitarne il contatto

Organizzazione del servizio

Insieme alla struttura e attraverso una concertazione con l’utente, il Servizio Sociale (assistente sociale e/o psicologo) decide quante ore di assistenza fornire (i giorni e l’orario), in base alle esigenze dell’utente (secondo due criteri: la gravità del suo stato di salute ed il tipo di rete familiare dell’utente, ad esempio se c’è una  badante o meno) ed al budget del Comune.

Non c’è un minimo e massimo di ore (si può oscillare tra un minimo di 2 ore settimanali ad un massimo anche di 30 ore settimanali, a seconda della gravità della situazione e delle risorse disponibili), ma in pratica si cerca offrire il servizio a quanti più utenti possibile e con priorità ai più gravi, distribuendo le ore in base alle risorse economiche e di operatori.

Criteri per assegnazione numero di ore di assistenza:

  • rete sociale del disabile adulto (verifica presenza di persone nella sua famiglia o nella sua rete di rapporti sociali, che possono assisterlo, o se si trova in una condizione di solitudine)
  • autosufficienza della persona
  • livello economico (reddito e patrimonio del nucleo familiare), verificato attraverso l’ISEE (Indicatore situazione economica equivalente)
  • grado di invalidità (se presente)
  • risorse economiche e strutturali del Servizio Sociale (budget del Comune, operatori sociali e strutture sociali)
  • graduatoria
  • urgenza

Per la legge 162, le persone non autosufficienti godono di un finanziamento a parte

Il servizio è poi gestito attraverso gli operatori della struttura (es. una cooperativa)

Deciso il numero di ore, l’assistente sociale (o amministrativo del Servizio Sociale) manda una comunicazione scritta alla Struttura che gestirà il servizio, con il numero di ore per quell’utente e quindi inizia materialmente l’erogazione del servizio attraverso le visite periodiche dell’operatore socio-assistenziale all’utente.

Gestione amministrativa dell’attivazione del servizio

L’amministrativa del Servizio Sociale, o l’assistente sociale (nei casi di cui sopra, in cui segue tutte le attività del Servizio Sociale), segue la gestione amministrativa del servizio.

Monitoraggio del servizio

Durante l’erogazione del servizio, l’assistente sociale dovrebbe fare degli incontri periodici con l’utente e/o i suoi familiari (o altra persona di riferimento), per valutare il suo grado di soddisfazione ed in tal modo verificare la qualità del servizio erogato dalla struttura esterna, attraverso delle visite domiciliari (anche per verificare il grado di sintonia dell’utente con l’assistente domiciliare ed eventualmente intervenire al riguardo)

In alcuni casi (scarse risorse del servizio sociale in termini di operatori: assistenti sociale, psicologi etc.) il monitoraggio della situazione viene svolto attraverso l’assistente domiciliare. Questa situazione risulta problematica, lasciando ampio margine all’autonomia della Struttura, senza un’effettiva verifica dell’attività da questa svolta, né del grado di soddisfazione dell’utente e/o dei suoi familiari e della reciproca sintonia.

6.2 INSERIMENTO IN STRUTTURE RESIDENZIALI PER DISABILI ADULTI DI TIPO FAMILIARE O COMUNITARIO

Attivazione del servizio.

Il servizio può essere attivato in diversi modi:

  1. da un familiare dell’utente o dall’utente stesso
  2. dal Servizio Sociale stesso, nei casi in cui l’utente sia già seguito per altri Servizi (assistenza domiciliare, centro riabilitativo, DSM, sostegni alla famiglia, o altro)
  3. dal CAD della Asl (centro Assistenza domiciliare)

In tutti i casi si procede attraverso la presentazioni di domanda in cui vengono fornite informazioni dettagliate sulla situazione dell’utente

Valutazione della situazione

Per l’inserimento in Centri diurni per disabili l’assistente sociale valuta i seguenti aspetti:

  • La situazione sanitaria (tipo e grado di disabilità), attraverso il CAD della Asl, e le certificazioni del medico di base o di altro specialista che segue l’utente
  • La situazione sociale, in base a un’indagine socio-ambientale dei Servizi Sociali (assistenti sociali e psicologi), condotta attraverso colloqui e visite domiciliari con la persona e la sua famiglia, per la valutazione della sua rete socio-familiare di supporto
  • La situazione economica, attraverso un riscontro sul tenore di vita della persona e della sua famiglia, attraverso i colloqui e le visite domiciliari

(il criterio fondamentale per inserimento in struttura residenziale è rappresentato dall’impossibilità temporanea o permanente, di permanere presso il proprio nucleo familiare, a causa di difficoltà economiche o socio affettive con i componenti dello stesso, oppure di assenza di rete socio-familiare e stato di solitudine)

Ricerca della struttura

I Servizi Sociali (di solito se ne occupa la parte amministrativa, oppure l’assistente sociale, nei casi in cui segue da solo tutta l’attività del servizio sociale) cercano una Struttura sul territorio (Comunale, Cooperativa convenzionata, Associazioni di volontariato convenzionate, ONLUS presenti sul territorio del distretto Socio-Sanitario di riferimento) presso la quale poter inserire il disabile (in caso di mancanza di posti si può cercare anche fuori dal proprio territorio)

Organizzazione del Servizio (estratto dal Piano Socio-assistenziale della Regione Lazio 2002-2004)

Le strutture residenziali per disabile adulto sono organizzate secondo le seguenti caratteristiche:

Finalità: Accogliere disabili adulti che non abbiano la possibilità temporanea o permanente di permanere presso il proprio nucleo familiare

Prestazioni/interventi:

  • Accoglienza
  • Prestazioni alberghiere, interventi di sostegno e di sviluppo, di abilità per l’autonomia individuale
  • Attività di gruppo ricreativa, formativa e di integrazione sociale
  • Igiene della persona

Gestione amministrativa del servizio

L’area amministrativa del Servizio Sociale, o l’assistente sociale (nei casi di cui sopra, in cui segue tutte le attività del Servizio Sociale), segue la gestione amministrativa del servizio (convenzioni e fatturazione Regionale e Distrettuale)

Attività di monitoraggio

L’attività di monitoraggio dovrebbe essere svolta dai Servizi Sociali (assistenti sociali, psicologi e/o altri operatori), per quanto concerne gli aspetti socio-assistenziali e dalla Asl (CAD, Centro assistenza domiciliare), attraverso visite periodiche nella struttura e colloqui con l’utente e/o i suoi familiari.

6.3 INSERIMENTO IN CENTRO DIURNO DISABILI ADULTI

Attivazione del servizio.

Il servizio può essere attivato in diversi modi:

  1. da un familiare dell’utente o dall’utente stesso
  2. dal Servizio Sociale stesso, nei casi in cui l’utente sia già seguito per altri Servizi (assistenza domiciliare, centro riabilitativo, DSM, sostegni alla famiglia, o altro)
  3. dal CAD della Asl (centro Assistenza domiciliare)

In tutti i casi si procede attraverso la presentazioni di domanda in cui vengono fornite informazioni dettagliate sulla situazione dell’utente

Valutazione della situazione

Per l’inserimento in Centri diurni per disabili l’assistente sociale valuta i seguenti aspetti:

  • La situazione sociale, in base a un’indagine socio-ambientale dei Servizi Sociali (assistenti sociali e psicologi), condotta attraverso colloqui e visite domiciliari con la persona e la sua famiglia, per la valutazione della sua rete socio-familiare di supporto
  • La situazione sanitaria, attraverso il CAD della Asl, e le certificazioni del medico di base o di altro specialista che segue l’utente
  • La situazione economica, attraverso un riscontro sul tenore di vita della persona e della sua famiglia, attraverso i colloqui e le visite domiciliari

Ricerca della struttura

I Servizi Sociali (di solito se ne occupa la parte amministrativa, oppure l’assistente sociale, nei casi in cui segue da solo tutta l’attività del servizio sociale) cercano una Struttura sul territorio (Comunale, Cooperativa convenzionata, Associazioni di volontariato convenzionate, ONLUS presenti sul territorio del distretto Socio-Sanitario di riferimento) presso la quale poter inserire il disabile (in caso di mancanza di posti si può cercare anche fuori dal proprio territorio)

Organizzazione del Servizio

Si tratta di un centro semiresidenziale per persone diversamente abili con problemi non psichiatrici e con deficit di grado medio/lieve.

Vengono svolte attività quali percorsi di socializzazione, interventi e attività strutturate volte all’inserimento sociale, attività di laboratorio e gite

Gestione amministrativa del servizio

L’area amministrativa del Servizio Sociale, o l’assistente sociale (nei casi di cui sopra, in cui segue tutte le attività del Servizio Sociale), segue la gestione amministrativa del servizio (convenzioni e fatturazione Regionale e Distrettuale)

Attività di monitoraggio

Per il monitoraggio e la verifica dei progetti dei Centri diurni c’è un equipe valutativa dei Centri diurni, composta da assistenti sociali, addetti della Asl e coordinatori dei Centri diurni

6.4 INSERIMENTO LAVORATIVO

Attivazione del servizio.

Il servizio può essere attivato in due modi:

  1. Un utente fa una richiesta specifica di orientamento rispetto alla ricerca di lavoro
  2. L’assistente sociale propone un intervento di inserimento lavorativo in base alla valutazione di una situazione di disagio dell’utente (disabile dotato di una discreta autonomia e capacità di lavoro)

Erogazione del servizio

In questo ambito di intervento l’assistente sociale informa l’utente sulle diverse opportunità presenti:

  • Consulenza e orientamento lavoro: per persone in cerca di prima occupazione, o di nuova occupazione (Centro per l’impiego, COL etc.)
  • Assegno Civico: per cittadini residenti nel territorio Comunale privi di una occupazione, che si trovino ad affrontare una situazione di disagio sociale, portatori di handicap, anziani, soggetti deboli, ecc. L’utente svolge un attività di servizio civico (ad esempio: assistenza all’uscita delle scuole elementari, collaborazione all’interno degli uffici Comunali, su scuolabus, accompagnamento anziani, supporto nel disbrigo di pratiche negli Uffici Pubblici) dietro compenso mensile (€ 250, per 3 giorni settimanali). L’assegnazione avviene tramite Bando Pubblico, l’utente presenta domanda e viene stilata una graduatoria in base alla situazione socio-economica dei richiedenti.
  • Borse lavoro: per persone con problematiche di tossicodipendenza ed ex tossicodipendenza in carico al SERT, di età adulta; anziani e disabili (con collocamento presso Enti e strutture con cui i Servizi Sociali sono in Rete, come Asl, Cooperative sociali, piccole attività commerciali sul territorio, come ristoranti, supermercati, parrucchieri o simili). Anche qui l’assegnazione avviene trami partecipazione ad un Bando Pubblico, con relativa graduatoria, in base alle condizioni socio-economiche dei partecipanti. Il Servizio si basa su finanziamenti di tipo Regionale. Il Servizio Sociale fornisce informazioni sull’uscita dei Bandi e offre consulenza per la compilazione delle domande di partecipazione. Per il primo anno il comune paga le persone 3 ore al giorno per 300 € più assicurazione e INAIL, successivamente il titolare dell’attività può eventualmente assumere la persona e negli 11 mesi può aumentare le ore di lavoro, pagando lui la differenza.
  • La formazione professionale, (Attraverso gli enti di Formazione professionale e gli strumenti finanziari quali il Fondo sociale europeo – obiettivo 3 e i fondi del Bilancio regionale vengono erogati corsi di formazione professionale di base e continua)
  • Collocamento mirato: per l’inserimento lavorativo di persone disabili (secondo la legge 68/99). Il Servizio Sociale (assistente sociale o altro operatore) fa da mediatore tra domanda e offerta invia l’utente al centro per l’Impiego e fa da supporto al disabile (prende appuntamento per un colloquio, segue l’andamento del collocamento). Le Aziende possono assumere persone disabili in cambio di agevolazioni fiscali. Le Cooperative, sono tenute per legge (68/99) ad assumere una quota di lavoratori disabili.

Se si tratta di attività legate a Bandi Pubblici, gli assistenti sociali (o gli altri operatori sociali dei Servizi Sociali, si occupano di pubblicizzarli e raccogliere le domande dell’utenze) e gestiscono i rapporti con gli Entri e le strutture che potrebbero inserire delle persone (quasi sempre si tratta di persone che erano già seguite dai Servizi Sociali, non sembra esserci una grande domanda di lavoro ai Servizi Sociali, la richiesta più pressante è la richiesta di sussidi economici)

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